Il nuovo Britannia può aspettare. Londra accelera sulle navi per difendere gasdotti e cavi
Il nuovo panfilo Britannia dovrà aspettare. Colpa della guerra d’invasione della Russia in Ucraina e delle sue conseguenze economiche e strategiche. Il contesto interno e internazionale ha spinto il nuovo governo britannico guidato da Rishi Sunak a rimandare la realizzazione di un nuovo yacht reale progetto da 250 milioni di sterline – fortemente voluto dall’ex […]
Il nuovo panfilo Britannia dovrà aspettare. Colpa della guerra d’invasione della Russia in Ucraina e delle sue conseguenze economiche e strategiche. Il contesto interno e internazionale ha spinto il nuovo governo britannico guidato da Rishi Sunak a rimandare la realizzazione di un nuovo yacht reale progetto da 250 milioni di sterline – fortemente voluto dall’ex primo ministro Boris Johnson ma, si sussurra, criticato persino dalla Corona – per rafforzare le difese delle infrastrutture critiche.
Ben Wallace, segretario alla Difesa, ha annunciato alla Camera dei Comuni la sospensione del programma National Flagship per anticipare l’acquisto di navi specializzate nella protezione delle infrastrutture critiche nazionali come cavi sottomarini e gasdotti. Le due navi MROS (Multi-Role Ocean Surveillance) saranno gestite dalla Royal Fleet Auxiliary. La prima sarà consegnata nel gennaio 2023, con diversi mesi di anticipo rispetto alla precedente tabella di marcia.
“Di fronte all’invasione illegale e non provocata dell’Ucraina da parte della Russia e allo sconsiderato disprezzo di [Vladimir] Putin per gli accordi internazionali volti a mantenere l’ordine mondiale, è giusto dare priorità alla fornitura di capacità che salvaguardino
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