Il mistero dell’elicottero scomparso sugli Appennini tra Modena e Lucca: «Nessun segnale di emergenza prima di sparire dai radar»
Giovedì 9 giugno un elicottero Augusta Koala con 7 persone a bordo (il pilota italiano Corrado Lavorin, 4 manager turchi e 2 imprenditori libanesi) è sparito mentre sorvolava gli Appennini tra Modena e Lucca. L’elicottero avrebbe dovuto raggiungere la provincia di Treviso. Un elicottero della Protezione civile della Garfagnana e le squadre del soccorso alpino hanno sorvolato l’area intorno a San Pellegrino in Alpe. Lì si sono concentrate le ricerche sul lato toscano dell’Appennino. Ma del velivolo scomparso non è stata trovata traccia. Il raggio di perlustrazione si è ristretto alla zona del comune modenese di Frassinoro, non lontano da Piandelagotti e San Pellegrino in Alpe. Nella zona c’è il confine tra Emilia e Toscana. Proprio in zona, in un orario compatibile con il volo, due giorni fa si è verificata una tempesta.
Il segnale e le ricerche
A bordo dell’apparecchio color amaranto della società Avio Helicopters Srl di Thiene (Vicenza) c’erano quattro turchi, Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilaltug Bulent, e due libanesi, Chadi Kreidy e Tarek El Tayak. Era stato affittato dalla Elettric80, azienda produttrice di Viano (Reggio Emilia) per portare i propri clienti dalla fiera It’s Tissue di Lucca alla Roto Cart di Castelminio di Resana, nel Trevigiano. Era decollato alle 9.30 dall’aeroporto di Tassignano. Gli ambasciatori di Turchia e Libano sono stati ricevuti dal prefetto di Modena, Alessandra Camporota, che sta coordinando le operazioni. Anche Avio è «in contatto in tempo reale con le forze dell’ordine», come riferito dalla società proprietaria dell’elicottero. «Uno dei nostri uomini – viene spiegato – si trova in quelle località, nell’area dove si stanno concentrando le ricerche, anche con lui siamo in contatto diretto».
Il pilota Levorin viene definito esperto dall’azienda e in questi giorni aveva percorso altre volte il tragitto tra Toscana e Veneto. Il Corriere della Sera scrive oggi che prima di scomparire dai radar l’elicottero non ha lanciato il segnale di emergenza automatico. E questo potrebbe significare che è riuscito in qualche modo ad atterrare. L’unico indizio resta il segnale trasmesso dallo smartphone del pilota. Che stava sorvolando Col d’Arciana, a pochi chilometri da Castiglione di Garfagnana, tra Toscana ed Emilia-Romagna. «È davvero una sfida, non ci era mai successo — dice uno dei soccorritori al quotidiano —. In questa vasta zona di Appennino la vegetazione è fittissima, soprattutto in questa stagione. Se ci cade qualcosa in mezzo gli alberi si aprono e si richiudono, nascondendo tutto. In inverno sarebbe stato più facile».