Il luogo di sepoltura più antico conosciuto al mondo non è stato realizzato dalla nostra specie
Il team di paleontologi guidato dal rinomato paleoantropologo Lee Berger ha annunciato la scoperta di un luogo funerario che potrebbe essere il più antico mai conosciuto. Questo sito, collocato nelle profondità di un sistema di grotte nella Culla dell’umanità, un patrimonio mondiale dell’UNESCO vicino a Johannesburg, contiene i resti dell’Homo naledi. Questa specie, un parente...
Una sorprendente scoperta in Sudafrica ridefinisce le nostre nozioni sull’evoluzione: l’Homo naledi, con un cervello piccolo, sfida le teorie esistenti dimostrando comportamenti simbolici e funerari inaspettati
@John Hawks, Marina Elliott, Peter Schmid et al./Wikimedia Commons
Il team di paleontologi guidato dal rinomato paleoantropologo Lee Berger ha annunciato la scoperta di un luogo funerario che potrebbe essere il più antico mai conosciuto. Questo sito, collocato nelle profondità di un sistema di grotte nella Culla dell’umanità, un patrimonio mondiale dell’UNESCO vicino a Johannesburg, contiene i resti dell’Homo naledi. Questa specie, un parente lontano dell’uomo con un cervello delle dimensioni di un’arancia, era precedentemente considerata priva di comportamenti complessi.
La specie Homo naledi, con le sue dita ricurve e capacità di utilizzare strumenti, ha già sfidato la concezione tradizionale dell’evoluzione umana, come sottolineato dagli studiosi:
Queste scoperte mostrano che le pratiche mortuarie non erano limitate all’Homo sapiens o ad altri ominini con grandi dimensioni del cervello.
Le sepolture
Le ossa, rinvenute in buche di forma ovale, suggeriscono pratiche funerarie deliberate, un comportamento ritenuto precedentemente esclusivo di esseri con cervelli
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