
Il guastafeste Calenda irrompe nelle primarie del Pd: «Bonaccini, dì qualcosa di riformista»
Se esistesse il reato di stalking politico, non v’è dubbio che il primo a esserne denunciato sarebbe Carlo Calenda. Dal Pd, ovviamente. Da quando il leader di Azione si è messo in proprio, non passa giorno (anzi, ora) senza che alluvioni la Rete e le agenzie di stampa con le pretese più assurde. Ne sa qualcosa il […]
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Se esistesse il reato di stalking politico, non v’è dubbio che il primo a esserne denunciato sarebbe Carlo Calenda. Dal Pd, ovviamente. Da quando il leader di Azione si è messo in proprio, non passa giorno (anzi, ora) senza che alluvioni la Rete e le agenzie di stampa con le pretese più assurde. Ne sa qualcosa il povero Stefano Bonaccini che si è sentito intimare «dicci qualcosa di sinistra» un minuto dopo aver formalizzato la propria candidatura alle primarie dem. Neanche il tempo di respirare. Ricevutone in cambio silenzio, Calenda ha sfilato la solita corona: «Sei per la revisione del reddito di cittadinanza? Contro il Jobs Act? Per armi ad Ucraina?».
Per Calenda i dem sono ormai un’ossessione
Per Calenda il Pd è ormai un’ossessione: lo tampina, lo incalza, lo tallona. E stando sempre ben interrato nella trincea della purezza programmatica. Oppure offrendo solo quel che va bene a lui. Prendete la Lombardia: qui si è accaparrato una Letizia Moratti che si sarebbe accasata ovunque pur di candidarsi al Pirellone ma lui la sventola come un’icona riformista, in nome della quale pretende che il Pd rinunci al proprio elettorato per assecondare una deriva elitista cara ad alcuni salotti radical chic. Non sa, Calenda, che in politica una mossa giusta al momento sbagliato diventa una mossa sbagliata. Già il Pd fatica a ritrovare la strada smarrita, figuriamoci che cosa accadrebbe se accettasse di sostenere un’ex-ministro di Berlusconi nella prima regione d’Italia.
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L’ammuina del Terzo polo
Calenda vuol giocare al Marco Pannella 4.0. Ma il leader radicale era un Capitan Fracassa solo per chi non ne vedeva l’azione di demolizione degli equilibri politici perseguita attraverso l’iniziativa referendaria. Molto più modestamente, il fondatore del sedicente Terzo polo vorrebbe succhiare voi a sinistra. Ma è difficile
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