Il Governo vaneggia di rinascita nucleare ma siamo sommersi dalle scorie
L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vuole far ripartire l’industria nucleare italiana per rendere la nostra penisola indipendente dalle costose e inquinati fonti fossili, gas e petrolio. Peccato che non dica alcuna parola su come ha intenzione di fare per smantellare le 13 istallazioni nucleari, 4 sono centrali atomiche, sparse per lo stivale e cosa fare dei 31.812 metri cubi di rifiuti e delle scorie radioattive (Inventario Isin pubblicato a maggio 2022) ereditate dalla prima avventura nucleare degli anni ‘70 – quella chiusa dal referendum del 1987 che vide l’80% degli italiani dire basta all’atomo dopo lo spaventoso incidente della centrale ucraina di Chernobyl – che diventeranno 74.816 metri cubi con lo smantellamento dei vecchi impianti (inventario Enea del 2009).
Discariche atomiche. A rischio terremoti
L’Italia da oltre 30 anni è una discarica di rifiuti e scorie radioattive ancora stoccate all’interno degli stessi impianti che le hanno prodotte, ammassate in bunker di cemento vetusti costruiti in siti a rischio terremoti e alluvioni. Si tratta di rifiuti radioattivi che non possono essere smaltiti, ma solo isolati dall’ambiente, chiudendoli dentro gabbie di cemento
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