Il comparto alimentari continua a trainare la corsa dei prezzi
Il giorno dopo l’ennesimo rialzo dei tassi da parte della Bce, arriva la notizia di un’inflazione che in Italia ad agosto rallenta più del previsto e si fissa al 5,4% su base tendenziale rispetto al 5,9% di luglio. L’Istat ha così rivisto al ribasso le stime preliminari che indicavano un 5,5%.
Ma c’è poco da esultare. Seppure frena anche il carrello della spesa – quello dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona – con l’aumento tendenziale dei prezzi che passa dal 10,2% di luglio al 9,4% di agosto, il livello comunque resta elevato e segnala la difficoltà di tantissime famiglie a far quadrare i conti. In Italia l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta (dal 5,2% al 4,8%), così come quella al netto dei soli beni energetici (dal 5,5%, registrato a luglio, al 5,0%), mentre l’inflazione acquisita per il 2023 è al 5,7%.
Ma guardando alle divisioni di spesa l’aumento dei prezzi è trainato dal comparto dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, con una crescita tendenziale del 9,9%, seguito da
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