I giornalisti si possono spiare. Passa a Strasburgo il Media Freedom Act
È arrivato ieri il via libera della plenaria del Parlamento europeo al Media Freedom Act, la legge Ue sulla libertà e la trasparenza dei media. Il testo, approvato con 448 voti a favore, 102 contrari e 75 astensioni, prevede l’obbligo per i Paesi Ue di garantire la pluralità dei media e di proteggerne l’indipendenza da interferenze governative, politiche, economiche o private. Ora che anche il Parlamento ha adottato la sua posizione, possono iniziare i negoziati con il Consiglio (che ha approvato la sua a giugno) per trovare un accordo definitivo. Nel testo legislativo adottato i deputati propongono misure per vietare ogni forma di ingerenza nelle decisioni editoriali e per impedire che siano esercitate pressioni esterne sui giornalisti, attraverso ad esempio l’obbligo di rivelare le fonti, l’accesso a contenuti crittografati sui loro dispositivi o l’uso di software spia.
Libertà di stampa piegata alla sicurezza nazionale. Via libera della plenaria del Parlamento europeo al Media Freedom Act
Ma non è tutto oro quello che luccica. Su quest’ultimo punto sono passate alcune deroghe. In particolare l’uso di software spia può essere giustificato, secondo
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