I due boss che volevano l’inchino della Madonna dell’Arco davanti casa

I militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna ammanettano due boss che volevano l'inchino della Madonna dell'Arco davanti casa
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In Campania sono stati arrestati i due boss che volevano (o ottevenano) l’inchino della Madonna dell’Arco davanti casa.

Ad Acerra i carabinieri hanno fermato due camorristi che ricevevano “l’omaggio” davanti alla loro abitazione durante la processione. E secondo una nota dell’Arma la loro era “un’egemonia ed un riconoscimento criminale talmente elevato da rendere obbligatorio l’”omaggio”. Omaggio di chi? Da parte della processione della “Madonna dell’Arco”. 

I boss che volevano l’inchino della Madonna

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di Andretta Salvatore e Andrea.

Si tratta di “padre e figlio, rispettivamente di 60 e 37 anni, entrambi residenti ad Acerra, raggiunti, a vario titolo, da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di tentato omicidio, estorsione continuata e detenzione illegale di armi”. 

La processione e l’omaggio documentato

Si tratta di ipotesi di reato aggravate dalle finalità e modalità mafiose. E spunta un particolare agghiacciante citato dalla nota della Benemerita: “L’egemonia ed il riconoscimento


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