Finiscono al Tar le nomine del Cnel
Quando mancano ormai poche settimane al deposito della relazione sul salario minimo, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel, ndr) presieduto da Renato Brunetta diventa un caso giudiziario. Come annunciato dal segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, “presenteremo un nuovo ricorso alla magistratura” amministrativa perché “la sensazione che abbiamo è che nella scelta dei rappresentanti al Cnel si siano un po’ scelti gli amici del governo”.
La carica degli amici degli amici. La Uil trascina in giudizio l’ente guidato da Brunetta
Insomma si tratta di un ricorso al Tar, il quale a cascata potrebbe far slittare a data da destinarsi la relazione sul salario minimo, con cui il sindacato chiede una sospensiva urgente del provvedimento con cui sono stati scelti i rappresentanti delle parti sociali al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, poi eventualmente l’annullamento della decisione. Il motivo del contendere è la nuova ripartizione, decisa dal governo, dei componenti del Cnel che vede ridotto il numero di rappresentanti dei sindacati confederali e che sarebbe a vantaggio di altre sigle.
Quello annunciato da Bombardieri non è il primo ricorso
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