Euridice Axen: «Guardo i porno, basta ipocrisie: piacciono anche alle donne»

A teatro è la diva del cinema hard, nella vita si diverte a provocare: «Guardo i porno, e allora?»

Settimo senso, infatti, non vuole essere un racconto biografico.
«No, Moana è un pretesto per denunciare quanto di marcio c’è nella società di oggi. Il messaggio è: la vera pornografia non era la sua. Lei almeno dichiarava quello che faceva, non ingannava».

Qual è, allora, la vera pornografia?
«L’arrivismo, il compromesso, la menzogna che strisciano dappertutto. In politica, negli ambienti di lavoro…».

Anche nel suo?
«Specialmente: è tutto un cercare di farsi amico la persona che sta avendo successo, un relazionarsi agli altri per il proprio tornaconto. Un chiedere “come stai?”, quando in realtà non te ne frega un cazzo, e un rispondere “bene” anche se non è vero».

Naturalmente si proclama estranea a queste dinamiche.
«Ho i miei difetti anch’io, per carità. Però, a onor del vero, io sono proprio fuori dal giro: non vado a cene, non ho amici attori. Frequento una persona solo se mi interessa. Altrimenti me ne sto felicemente a casa, per conto mio».

Felicemente?
«Sto così bene da sola che ho cominciato a chiedermi se non me la stia un po’ raccontando. Forse sono affetta da filofobia, la paura di innamorarsi».

E pensare che


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