Disastri ambientali: quella marea nera nel Mar Nero di cui nessuno parla
Lo scontro tra due petroliere russe nello stretto di Kerch a dicembre ha provocato una fuoriuscita di migliaia di tonnellate di olio combustibile. L’incidente, definito la “peggiore catastrofe ambientale del secolo”, sta devastando l’ecosistema marino. Migliaia di uccelli e decine di delfini sono morti, e l’inquinamento minaccia di estendersi a Ucraina, Romania, Bulgaria e Turchia
Da oltre un mese, migliaia di tonnellate di mazut, un olio combustibile pesante, inquinano le acque a seguito dello scontro tra due petroliere russe nello stretto di Kerch, in Russia.
L’incidente, avvenuto il 15 dicembre 2024, ha visto coinvolte la Volgoneft-212, affondata dopo essersi spezzata in due, e la Volgoneft-239, arenatasi vicino al porto di Taman. Entrambe le navi trasportavano M100, un derivato del petrolio di bassa qualità.
“È la prima volta che si verifica una fuoriuscita di tali quantità di olio combustibile”, ha dichiarato al giornale russo RBC, Viktor Danilov-Danilyan, responsabile scientifico dell’Accademia russa delle scienze (RAS), che ha definito l’evento la “peggiore catastrofe ambientale in Russia dall’inizio del XXI secolo“.
Tuttavia, lo stato di emergenza federale è stato
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