Dentro l’Aman New York, tempio della felicità per la generazione «zen»
Una sala di piccole dimensioni rivestita, dal pavimento al soffitto, di marmo nero con al centro un camino acceso, privo di qualunque rumore possa provenire dal traffico di una delle zone più congestionate di New York. Questa è l’unica parte che chiunque non sia ospite dell’hotel o membro del prestigioso Club di appartenenza super esclusivo che ha una quota di iscrizione di $ 200.000 più una quota annuale di $ 15.000, potranno mai vedere del terzo avamposto statunitense della catena di lusso ultra-esclusiva con sede in Asia, e che comprende anche l’Amangiri nello Utah e l’Amangiri nel Wyoming.
Una rapida attesa e, se il vostro nome è inserito nella guest list, ecco che si viene scortati nella lobby dal design contemporaneo, la cifra stilistica di tutti gli interni, realizzati da Jean Michel-Gathy di Denniston Architects (ha realizzato anche Aman a Venezia), dove la pietra e il legno di quercia e noce vengono esaltati dalle molteplici composizioni floreali ispirate all’arte dell’ikebana e da cestini in rattan, quasi a ricordare le origini asiatiche del brand.
Aman New York Corner Suite, Living room
Robert Rieger
Aman New
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