Decreto Ammazza-bio: perché le correzioni del Ministero alla legge sulle contaminazioni non bastano per salvare il biologico italiano
Modifiche sostanziali al Decreto ammazza-bio? Non esattamente. Lollobrigida conferma sostanzialmente le misure che alzano i limiti tollerati della contaminazione dei pesticidi per i prodotti biologici
Un decreto che potrebbe rendere le cose assai complicate al settore del biologico italiano e che non cambia di una virgola. Il Ministero dell’Agricoltura ha tenuto nei giorni scorsi una riunione con le Associazioni di categoria dell’agricoltura biologica per un confronto sui contenuti di quello che è stato soprannominato non a caso “Decreto ammazza-bio”, ossia quel Decreto “contaminazioni” dei prodotti biologici che tanto fa discutere.
Dopo la denuncia di WWF e Il Salvagente, in effetti, qualcosa sul testo è stato rivisto, ma secondo le Associazioni non basta.
Ne abbiamo parlato qui: “Decreto ammazza-bio”: cosa prevede la legge sulle contaminazioni che sarebbe fatale per il biologico italiano
Secondo le indiscrezioni trapelate – fanno sapere dal WWF – nel corso della riunione sono state concordate alcune correzioni al testo dell’art. 3 del Decreto che prevedeva il blocco della commercializzazione del prodotto biologico in caso di una contaminazione uguale o inferiore al limite di 0,01
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