Dalle sale alle piattaforme di streaming: ecco come è cambiato (e come cambierà ancora) il cinema

Fellini stava dalla parte delle sale cinematografiche, contro la tv. A Tarantino piace guardare il film a casa, ma detesta lo streaming. E nel futuro, che cosa ci aspetta?

Questo articolo sulle piattaforme di streaming è pubblicato sul numero 41 di Vanity Fair che celebra i nostri straordinari 20 anni di storia e che sarà in edicola fino al 10 ottobre 2023. Qui trovate gli articoli da non perdere

Nel 2003 avevo undici anni e in casa vigeva una regola insindacabile, dettata dall’estrema diffidenza dei miei genitori verso le nuove tecnologie. Per tre giorni alla settimana non potevo accendere né la tv né il Game Boy, soprannominato da mia madre «l’aggeggio infernale».

Fellini già criticava la televisione negli anni Ottanta, accusandola di ridurre i film a semplici cartoline col solo scopo di mandare la pubblicità, e definendo il telecomando un «plotone di esecuzione» che avrebbe reso gli spettatori impazienti e distratti. Chissà cosa direbbe oggi, cercando il posto sul Frecciarossa e vedendo le altre persone guardare i film sui loro tablet o smartphone. Una profezia, la sua. Altro che aggeggi infernali.

Anni dopo un giornalista ha chiesto a Quentin Tarantino se la


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