Da secoli si commerciano leoni marini in Uruguay: scopri il lato oscuro di questa industria agghiacciante

In Uruguay è autorizzata la brutale cattura e vendita di leoni marini vivi con gli esemplari di meno di un anno che finiscono in acquari e zoo, per lo più in Paesi asiatici

@Wendy Wei/Pexels

Dal 1º aprile al 31 ottobre di ogni anno in Uruguay è autorizzata una pratica macabra e crudele: la cattura e la vendita di leoni marini vivi destinati all’esportazione. Parliamo degli stessi animali che si vedono sdraiati al sole a Cabo Polonio o che popolano il porto di Punta del Este, diventando un’attrazione per turisti e pescatori.

In Uruguay questi animali marini sono considerati una risorsa naturale, al pari dei pesci. Secondo questa logica, lo Stato ne consente la compravendita, principalmente a scopo di intrattenimento: vengono inviati a acquari, riserve e zoo, per lo più in Paesi asiatici.

Cattura e addestramento

I leoni marini catturati sono cuccioli, hanno meno di un anno e sono appena stati svezzati. Questo facilita la loro adattabilità alla cattività e al successivo addestramento. In cattività devono imparare a mangiare pesce morto, invece che cacciare prede vive. Devono

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