Crisci (UNRAE): “il Green Deal non è causa della crisi auto in UE”

Transizione ecologica frammentaria e crisi di mercato: durante la conferenza di fine anno UNRAE esorta l'urgenza di interventi strutturali per il settore automotive italiano

L’industria automotive italiana ed europea è a un bivio. Un settore fondamentale per l’economia, l’occupazione e le finanze, si trova oggi in balia di “narrative che rischiano di travisare le cause profonde della sua crisi. Questo il messaggio chiave della conferenza stampa di fine anno di UNRAE, tenutasi a Villa Blanc, dove il presidente Michele Crisci ha delineato un quadro (allarmante e netto) sulla situazione attuale, ripercorrendo i molteplici fattori che l’hanno influenzato.

POLITICHE INCOERENTI E VISIONE STRATEGICA MANCANTE

È un momento critico per l’industria auto italiana, raccontato senza mezzi termini da Roberto Vavassori, presidente ANFIA durante l’assemblea pubblica, alla vigilia del tavolo per l’intesa tra Stellantis e il Governo sulle fabbriche italiane. “Attribuire la crisi dell’automotive al Green Deal è fuorviante”, ha affermato Crisci, smentendo le accuse che puntano il dito sulle politiche europee di transizione ecologica, durante la conferenza stampa UNRAE di fine anno a Roma. “I dati ci raccontano un’altra storia: dal 2000 al 2021, la produzione di auto nei cinque principali mercati europei è passata da 15,4 a 9,2 milioni di unità, mentre in Cina è


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