Così l’uomo ha plasmato gli orsi bruni dell’Appennino: meno aggressivi, ma più a rischio e vulnerabili

Nel paesaggio montano dell’Italia centrale vive una popolazione di orsi che sta attirando l’attenzione della comunità scientifica. L’orso bruno degli Appennini non è solo una variante geografica, ma il risultato di una evoluzione guidata dalla convivenza con l’uomo. Un recente studio genetico mostra come secoli di pressione antropica abbiano contribuito a modellarne corpo e comportamento,...

Animali selvatici

Uno studio genetico rivela come la pressione umana abbia trasformato l’orso bruno degli Appennini, favorendo comportamenti meno aggressivi ma aumentando i rischi dell’isolamento

Rebecca Manzi

30 Dicembre 2025

@surz/123rf.com

Nel paesaggio montano dell’Italia centrale vive una popolazione di orsi che sta attirando l’attenzione della comunità scientifica. L’orso bruno degli Appennini non è solo una variante geografica, ma il risultato di una evoluzione guidata dalla convivenza con l’uomo. Un recente studio genetico mostra come secoli di pressione antropica abbiano contribuito a modellarne corpo e comportamento, dando origine a un animale più piccolo, più prudente e sorprendentemente meno aggressivo.

Isolamento e adattamento nel tempo

Questa sottospecie, presente esclusivamente negli Appennini, è rimasta isolata geneticamente per migliaia di anni. La separazione dagli altri orsi europei risale a un periodo compreso tra duemila e tremila anni fa, con un distacco definitivo consolidato già in epoca


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