Cos’è davvero la sovranità alimentare (e perché non ha niente a che fare con la nazionalità)
Il Governo Meloni ha deciso di ribattezzare il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con il nome di Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Ma cosa si intende esattamente con questo concetto e perché non c’entra nulla con la difesa dei prodotti Made in Italy?
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Sta facendo discutere (e non poco) la scelta del nuovo governo di cambiare la dicitura di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali in Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, affidato a Francesco Lollobrigida. La novità – in realtà una delle tante discutibili di questo esecutivo – ha dato vita ad un’accesa polemica sui social, oltre a scatenare l’ironia. Numerosi i meme apparsi sui social per criticare questa scelta.
Il concetto di “sovranità alimentare” è stato subito associato da tanti all’amore per il nazionalismo, di cui si fa portavoce la classe politica di destra. Ma da dove deriva e a cosa si riferisce davvero? Questa espressione non è stata coniata dal Governo Meloni. In realtà esiste da oltre 20 anni e non nasce in Italia.
Il significato originario di “sovranità alimentare”
A inventare questo concetto nel 1996 fu Via Campesina, una Ong internazionale formata da organizzazioni contadine e comunità indigene (provenienti da 81 Paesi del mondo) che si batte contro lo sfruttamento dei territori e delle persone e promuove un modello di agricoltura sostenibile.
L’espressione “sovranità alimentare” in origine delineava un modello di gestione delle risorse alimentari basato sul rispetto dell’ambiente e su quello dei lavoratori del settore
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