COP29: tutti i limiti dell’accordo sulla finanza climatica e sull’azione vera per il clima (che non c’è)
Dopo intense negoziazioni, la 29esima Conferenza delle Parti sul Clima si è conclusa con un accordo che stanzia 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035 per i Paesi vulnerabili. Tuttavia, non ha prodotto progressi significativi su mitigazione e abbandono delle fonti fossili, lasciando aperte molte questioni cruciali
La COP29 di Baku si è conclusa, alle 2.30 del 24 novembre, con un accordo sofferto sulla finanza climatica, ma con un nulla di fatto sull’azione per il clima.
Dopo due settimane di difficili negoziati, i Paesi hanno concordato di stanziare 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035 per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi climatica. Tuttavia, la conferenza non è riuscita a raggiungere un accordo su azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra e abbandonare i combustibili fossili.
L’accordo sofferto sulla finanza climatica
L’accordo sulla finanza climatica è stato raggiunto solo dopo un lungo braccio di ferro tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. I Paesi in via di sviluppo hanno chiesto un impegno finanziario più
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