COP29, “come può un petrostato che distrugge i diritti umani ospitare tutto questo?”, Greta Thunberg contro l’Azerbaijan

Si è alzato il sipario sulla COP29 di Baku (dopo la rielezione di un presidente degli Stati Uniti che nega la crisi climatica) e nel primo giorno di lavori, l’attivista svedese Greta Thunberg in un accorato pezzo pubblicato sul The Guardian si chiede perché, durante una crisi climatica e umanitaria in rapida escalation, sia ancora un...

Decine di migliaia di delegati si sono riuniti a Baku, la capitale dell’Azerbaijan, per la COP29, la conferenza annuale sul clima delle Nazioni Unite, nella speranza di tracciare una rotta per limitare ulteriori danni ambientali. L’Azerbaijan rivendica di essere il primo petrostato al mondo, tanto che dipende ancora dal petrolio e dal gas per il 90% dei suoi ricavi dalle esportazioni. Le domande di Greta Thunberg

Si è alzato il sipario sulla COP29 di Baku (dopo la rielezione di un presidente degli Stati Uniti che nega la crisi climatica) e nel primo giorno di lavori, l’attivista svedese Greta Thunberg in un accorato pezzo pubblicato sul The Guardian si chiede perché, durante una crisi climatica e umanitaria in rapida escalation, sia ancora un altro petrostato senza rispetto alcuno per i diritti umani ad ospitare un evento così importante.

Beh, ce lo siamo chiesti anche noi. Più sommessamente, certo, ma ce lo stiamo chiesti. Quello che possiamo dire è che è praticamente da sempre le Conferenze delle parti sono più che altro un greenwashing tirato a lustro, che in qualche


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