COP27: “il nostro sangue e le nostre lacrime hanno finanziato la rivoluzione industriale”, il drammatico appello dei Paesi in via di sviluppo
I Paesi in via di sviluppo “avranno bisogno di 2 trilioni di dollari all’anno di finanziamenti per il clima entro il 2030”. Così, quando c’è di mezzo una Conferenza ONU sui cambiamenti climatici – arrivata quest’anno alla 27esima edizione – tornano in ballo le esigenze dei Paesi più poveri. Poi, spenti i riflettori su politici e governatori, tutto torna come prima. Se non peggio
Un nuovo rapporto parla chiaro: entro il 2030 saranno necessari circa 2 trilioni di dollari ogni anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a ridurre le loro emissioni di gas serra e far fronte agli effetti della crisi climatica. Denaro che sarà indispensabile affinché quei Paesi riescano ad abbandonare i combustibili fossili, investire in energie rinnovabili e altre tecnologie a basse emissioni di carbonio e a far fronte agli impatti degli eventi meteorologici estremi.
A firmare il report commissionato congiuntamente dai Governi del Regno Unito e dell’Egitto e presentato al vertice delle Nazioni Unite sul clima COP27 è Nicholas Stern, l’economista (ex capo economista della Banca Mondiale) e accademico
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