Come Singapore è diventato il centro mondiale della “carne sintetica”
La lotta alla “carne sintetica”’ è uno dei primi punti su cui si è soffermato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il termine ingloba in realtà diverse innovazioni tecnologiche, dalla “carne coltivata” in laboratorio alla fermentazione di proteine vegetali. Nell’Unione europea i processi di verifica e autorizzazione per la vendita commerciale non sono ancora conclusi, ma dove è già possibile mangiarla? Per un assaggio anticipato bisogna spostarsi in Asia, a Singapore di preciso, diventata in breve tempo un hub per le società centrate sulle ultime frontiere dell’alimentazione. Il quotidiano britannico The Guardian ha realizzato un’inchiesta per capire perché e come l’isola-Stato sia diventato un punto di riferimento delle alternative proteiche.
Hub internazionale
Nel 2020 Singapore è diventato il primo Paese al mondo ad approvare la vendita commerciale delle alternative proteiche alla carne. I cittadini asiatici hanno trovato nei supermercati “Bocconcini di pollo” e “petto di pollo” prodotti da Good Meat, una sussidiaria dell’azienda statunitense Eat Just. Da quel momento numerose società si sono riversate sull’isola per sviluppare e lanciare progetti di “carni” prive di animali. Tra queste figurano le aziende Beyond Meat e Impossible, seguite
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