Ciriani: «Nel 2023 partiremo subito per fare le riforme e dare fiato all’economia»

«Adesso, un po’ alla volta, ci impegniamo ad abbassare le tasse. Insisteremo sull’abbattimento del cuneo fiscale e sulla logica dei premi per le aziende che assumono. Su questo intendiamo investire moltissimo». Lo sottolinea Luca Ciriani, senatore di FdI e ministro per i rapporti con il Parlamento in un’intervista a Libero. «La finanziaria che abbiamo appena […] L'articolo Ciriani: «Nel 2023 partiremo subito per fare le riforme e dare fiato all’economia» sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

«Adesso, un po’ alla volta, ci impegniamo ad abbassare le tasse. Insisteremo sull’abbattimento del cuneo fiscale e sulla logica dei premi per le aziende che assumono. Su questo intendiamo investire moltissimo». Lo sottolinea Luca Ciriani, senatore di FdI e ministro per i rapporti con il Parlamento in un’intervista a Libero. «La finanziaria che abbiamo appena approvato – puntualizza – è stata condizionata dall’emergenza bollette, che ha vincolato due terzi degli stanziamenti. Abbiamo quindi potuto solo accennare ciò che intendiamo fare nel corso della legislatura. Lo abbiamo fatto scegliendo di dare un segnale al mondo dell’impresa e dei lavoratori autonomi, quindi a chi crea ricchezza».

Ciriani elenca le priorità del governo

Ciriani poi passa ad elencare le priorità del governo: «Ci attende la trasformazione del nostro programma in atti di governo, un lavoro enorme. A gennaio la nostra priorità è avviare le riforme istituzionali: quella della forma di governo, individuando la soluzione migliore per dare stabilità politica al Paese, e quella delle autonomie regionali. E spero che già a febbraio ci possa essere un primo testo della riforma fiscale. Intanto, ricordo, abbiamo iniziato a lavorare alla riforma del codice degli appalti». L’introduzione di una forma di presidenzialismo andrà di pari passo con la riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione delle carriere? «Sì – risponde Ciriani – a questa sta lavorando molto bene il ministro Nordio. Le cose da fare sono tantissime e intrecciate tra loro: per dare un assetto moderno all’Italia c’è bisogno di una riforma complessiva, che il governo Draghi ha solo accennato. Si tratta di tenere insieme la riforma delle autonomie regionali, che si può fare a Costituzione invariata, la riforma per dare stabilità ai governi, della quale c’è assoluto bisogno, e la riforma della giustizia».

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