Cinture posteriori: uso ancora scarso, in Italia solo 1 su 3
In Italia l’obbligo di indossare le cinture posteriori vige da circa trent’anni ma buona parte dei passeggeri continua a infischiarsene, mettendo a rischio l’incolumità non solo di se stessi ma di tutti gli occupanti della vettura. Lo confermano gli ultimi dati della sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al biennio 2021 – 2022, secondo cui solo 1 italiano su 3 indossa correttamente le cinture di sicurezza posteriori.
CINTURE POSTERIORI: UTILIZZO IN AUMENTO MA ANCORA LONTANO DA NUMERI OTTIMALI
Se l’uso della cintura di sicurezza anteriore in automobile è abbastanza diffuso, anche se non raggiunge la copertura totale richiesta dalla legge (affermano di indossarla sempre 8 automobilisti su 10), l’utilizzo della cintura posteriore è sempre stato molto meno frequente, nonostante un trend in chiaro aumento. Pensate infatti che nel nemmeno troppo lontano 2008 solo il 19% circa di italiani dichiarava di usare le cinture posteriori. Percentuale rimasta sostanzialmente stabile fino al 2015 per poi salire progressivamente fino al 36% registrato nel 2022, quindi poco più di 1 su 3 (vedi grafico
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