
Chip: Taiwan e quel delicato equilibrio che impedisce l’escalation Usa-Cina
Le manovre Usa per rallentare la corsa di Pechino verso la supremazia tecnologica e ridurre la propria vulnerabilità sul fronte dei chip si susseguono a suon di restrizioni e nuove norme. Tra i due litiganti c’è Taiwan: ed è proprio la rete di dipendenze che lega le due potenze alla TSMC che aiuta a mantenere la pace
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l’analisi
Le manovre Usa per rallentare la corsa di Pechino verso la supremazia tecnologica e ridurre la propria vulnerabilità sul fronte dei chip si susseguono a suon di restrizioni e nuove norme. Tra i due litiganti c’è Taiwan: ed è proprio la rete di dipendenze che lega le due potenze alla TSMC che aiuta a mantenere la pace
31 Ott 2022
(ILLUSTRATION) — Circuit board made in Taiwan with a pair of F-35s. Taiwan is home to TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), the single-largest chip foundry in the world, with roughly half the gloabl market. The global pandemic has caused supply chain disruptions and the biggest and most far-reaching shortages have been in semiconductors, the computer chips used in everything that requires electronic controls. Mike Tsukamoto/staff; Stux/PixabayIllustration Mike Tsukamoto/staff; photos Raimond Speking and Dave Jones; USAF
Le notizie sulle nuove strette del Dipartimento del Commercio Usa per i prodotti esportati in Cina continuano a rincorrersi anche nelle ultime settimane.
Le nuove regole impattano in particolar modo il mercato dei chip, richiedendo ai produttori come i giganti statunitensi Nvidia e AMD, per i quali i divieti erano arrivati già ad inizio settembre, di avere una licenza del Dipartimento di Commercio per esportare semiconduttori e apparecchiature necessarie alla loro produzione verso Pechino.
Semiconduttori, gli effetti delle nuove sanzioni USA in Cina
L’obbiettivo dell’amministrazione americana è chiaramente quello di rallentare la corsa di Pechino verso la supremazia tecnologica, riducendo al contempo la vulnerabilità americana dal mercato cinese. In questo senso si inseriscono anche le iniziative da ambo le sponde del Pacifico volte a internalizzare la catena del valore dei semiconduttori, in altre parole volte a rafforzare la produzione interna.
In questo scenario si inserisce anche il ruolo, centrale, di Taiwan: al centro del contendere tra Usa e Cina, ma anche perno di quell’equilibrio che aiuta a mantenere la pace tra le due potenze.
Ma andiamo per gradi.
Chip: l’ondata di restrizioni Usa verso la Cina
I divieti si susseguono per quanto riguarda le esportazioni di chip costruiti con tecnologia statunitense ed in particolar modo per quanto riguarda le esportazioni di chip da utilizzare nei sistemi di supercalcolo cinesi, sistemi da oltre 100 petaFLOPS in grado di compiere più di 100 trilioni di operazioni al secondo.
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