Cecilia Sala è libera, ma nella prigione di Evin restano ancora Narges Mohammadi e tante altre donne
La liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala dopo l’arresto in Iran è una notizia che ha suscitato grande sollievo e attenzione internazionale. Tuttavia, il suo rilascio non deve far dimenticare la condizione di centinaia di donne che continuano a subire repressione nel Paese, tra cui la premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi, ancora detenuta nella famigerata prigione di Evin a Teheran
Narges Mohammadi, Cécile Kohler, Zeynab Jalalian e poi Nasim, Rezvaneh, Zeynab Jalalian e molte altre. Molte scrittrici, molte giornaliste, molte altre attiviste (non è un caso che questo carcere sia anche noto come “l’Università” proprio per l’alto numero di intellettuali che lì sono detenuti) e molte erano tra le decine di migliaia di persone arrestate durante le proteste “Donna, vita, libertà“ che hanno fatto seguito alla morte della 22enne Mahsa Amini nel settembre del 2022.
Allora, Mahsa fu arrestata con l’accusa di aver infranto le leggi iraniane che impongono alle donne di indossare l’hijab ed è morta in custodia della polizia. Le altre sono lì, detenute nella prigione di Teheran che è autentico simbolo dell’oppressione della Repubblica
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