Business coi morti, 14 tra necrofori di Belcolle e titolari di pompe funebri a processo: mazzette per i funerali

La Asl parte civile al processo per corruzione e concussione per induzione. Sentito in tribunale l'uomo che ha fatto...

Facevano business coi morti. In quattordici sono a processo per corruzione in concorso e concussione per induzione, reati contestati a vario titolo a necrofori di Belcolle e titolari di pompe funebri. Questi ultimi, secondo l’accusa,  avrebbero pagato ai primi mazzette da 50 euro per ogni morto dell’ospedale di Viterbo così da accaparrarsi i loro funerali.

Ieri il tribunale ha ascoltato come testimone il responsabile del personale di Belcolle, Luca Guerrini, che di fatto ha fatto scoppiare il “caso”. Mentre alla scorsa udienza è stato il turno dell’allora direttore sanitario Giuseppe Cimarello. La Asl di Viterbo si è costituita parte civile.

Il processo nasce dall’inchiesta “Anubi”, condotta dai carabinieri e coordinata dalla pm Paola Conti, che il 9 maggio del 2014 ha portato all’arresto di tre necrofori di Belcolle finiti ai domiciliari. Secondo l’accusa, in qualità di incaricati di pubblico servizio, avrebbero intascato mazzette da 50 euro a salma per segnalare ai titolari delle agenzie funebri i decessi avvenuti in ospedale così da garantire loro una sorta di monopolio delle esequie. Il tutto sarebbe avvenuto all’interno della camera mortuaria di Belcolle.

Inizialmente la procura aveva ipotizzato il reato di induzione per costrizione. Così come in principio erano quindici gli imputati: tre necrofori e tutti gli altri titolari di pompe funebri. Sono diventati quattordici dopo la morte di uno dei responsabili della camera mortuaria.


Leggi tutto: https://www.viterbotoday.it/cronaca/processo-mazzette-funerali-operazione-anubi-3-novembre-2022.html


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