
Bottiglie di plastica, non solo tappi: cosa cambia con le nuove regole in vigore (e come si dovranno adeguare le aziende)
Le bottiglie di plastica non sono più quelle di una volta, e non solo per colpa dei tappi che non si staccano. Dopo mesi di discussioni e di adattamenti forzati, l’attenzione si sposta ora su un cambiamento meno evidente, ma molto più strutturale: il materiale con cui queste bottiglie vengono prodotte. Una trasformazione guidata da...
Le bottiglie di plastica non sono più quelle di una volta, e non solo per colpa dei tappi che non si staccano. Dopo mesi di discussioni e di adattamenti forzati, l’attenzione si sposta ora su un cambiamento meno evidente, ma molto più strutturale: il materiale con cui queste bottiglie vengono prodotte. Una trasformazione guidata da regole europee precise, che incide sul modo in cui le aziende producono, su ciò che troviamo sugli scaffali e persino sull’aspetto delle bottiglie che usiamo ogni giorno.
Il punto di partenza è una normativa dell’Unione europea che interviene su uno degli oggetti più diffusi in assoluto. Dal 3 luglio 2024, tutte le bottiglie per bevande fino a 3 litri devono essere dotate di tappi solidali, fissati al contenitore attraverso un sistema flessibile che ne consente comunque l’apertura e la chiusura. La ragione è pratica prima ancora che simbolica: i tappi separati finiscono spesso dispersi, diventando rifiuti difficili da intercettare e riciclare.
Ma la vera novità arriva subito dopo. Come abbiamo già visto dal 1° gennaio 2025, le bottiglie in PET devono contenere almeno il 25%
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