Allegri, cambia aria

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No, decisamente no. In società, ultimamente, non sono molto… Allegri. Già prima di Benfica-Juventus il vicepresidente Pavel Nedved (che pure ancora sperava nell’impresa) ridimensionava la portata delle recenti vittorie in campionato. «Le prestazioni che abbiamo fatto contro Torino ed Empoli non basterebbero: stasera dobbiamo fare molto meglio». Invece, altro che meglio… Figurarsi lo stato d’animo dopo la batosta rimediata a Lisbona. Con quell’approccio alla partita da pensionati, in Portogallo, più che da campioni che si giocavano l’ultima miserrima possibilità di restare in Champions. Più ancora che l’eliminazione in sé (la quale in realtà era ormai messa in conto e quasi metabolizzata) è stato il modo in cui essa è maturata, a lasciare di stucco. Giacché ha vanificato, di fatto, quanto di buono era stato costruito nelle ultime giornate di lavoro teso a compattare il gruppo e a ricostruire l’autostima. Al contrario, invece, in casa Juventus s’è tornati alle solite disamine trite e ritrite che danno l’idea d’un senso di impotenza di fondo e della necessità – per la “sopravvivenza” – di resettare tutto. insomma, s’è tornai alle solite frasi di Allegri da post sconfitta…

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