A sinistra si azzannano fra loro come bestie fameliche e vanno ancora a caccia di fantasmi
A Napoli la sinistra litiga con se stessa. In preda ad un palese delirio di identità si fa la guerra in casa e non brillando notoriamente di fantasia,continua ad arrovellarsi sull’unico argomento che conosce: la lotta al fantasma del fascismo. Come riporta Il Foglio, poiché si chiede insistentemente al buon cittadino di smascherare e denunciare il fascismo in ogni sua forma, dopo l’iniziativa del Consiglio comunale di Roma che intendeva meritoriamente correggere i nomi delle strade coloniali, tipo Via dell’Amba Aradam e Via Tripoli, ecco che a Napoli una parte della sinistra si sta opponendo con forza democratica al nuovo regolamento di sicurezza urbana promosso dal sindaco Manfredi. Che è di sinistra.
La Sinistra e la follia del bivacco
Ne discutono da sette mesi. Il nuovo regolamento non va bene, spiegano. Il provvedimento vieta infatti il “bivacco”. Il sostantivo va tolto. Non è accettabile. “Evoca il discorso di Mussolini dopo l’assassinio di Matteotti”. Avete capito bene? Il sindaco di sinistra viene attaccato dalla stessa sinistra che non sapendo come passare il tempo intavola battaglie sulla toponomastica e sui sostantivi. Fra poco ci diranno che “mamma” dovrà essere sostituita dalla parola “generatrice” perché “m” richiama a Mussolini e la “g” si rifà al lodato Gramsci. Senza ovviamente dire che il comunismo ha contato più di cento milioni di morti nel mondo perché si viene linciati come eretici e visionari. Beata ignoranza, la parola “bivacco” deriva dal francese “bivouac”.
Sono spiazzati dal governo Meloni
Inutile andare a cercare radici etimologiche nere. Questa follia progressista non è altro che l’ennesima evidenza di quanto oggi la sinistra sia in evidente crisi esistenziale. In assenza di linea, di idee, di programmi e di elettori, vaga in cerca di un’identità perduta. È chiaro che se la
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