Suicidio assistito, l’architetta Martina Oppelli denuncia l’Asl di Trieste per tortura: «Trattamento inumano e degradante»
La 49enne, affetta da sclerosi multipla, si era vista respingere per la seconda volta la richiesta di assistenza per il fine vita
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Si era vista respingere per la seconda volta la richiesta di assistenza per il suicidio assistito. Martina Oppelli, architetta triestina di 49 anni, affetta da sclerosi multipla, ha presentato oggi – giovedì, 29 agosto – un esposto alla procura di Trieste per «rifiuto di atti d’ufficio e tortura» nei confronti all’Asl universitaria, a cui si era rivolta per accedere al fine vita. L’annuncio è stato dato durante un incontro convocato con l’associazione Luca Coscioni. «Il nuovo esposto arriva a seguito di ingiustificati rifiuti dell’azienda sanitaria, prima di procedere alle dovute verifiche e poi di riconoscere la sussistenza dei trattamenti di sostegno vitale che tengono Martina Oppelli in vita. Tali condotte ledono la sua dignità, costretta a un trattamento inumano e
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