
Sharon Verzeni forse conosceva il suo assassino: «È stata l’aggressione violenta di una persona comune»
La pista degli inquirenti e l'ipotesi premeditazione. Da casa del fidanzato portati via cellulari e pc. La caccia all'uomo in bici e le telecamere
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Forse Sharon Verzeni conosceva il suo assassino. Che aveva premeditato l’omicidio della barista a Terno d’Isola in via Castegnate, visto che aveva portato con sé il coltello. L’accoltellamento sembra frutto di un piano preciso. Mentre lei non ha sul corpo segni di ferite che portano a pensare che quella notte tra il 29 e il 30 luglio si sia difesa. Forse proprio perché non si aspettava di essere aggredita dalla persona che aveva davanti. Un altro elemento che porta a corroborare questa ipotesi è la telefonata di Verzeni al 118: «Mi ha accoltellato», ha detto Sharon all’operatore. Come se si volesse riferire a una persona precisa. Anche se chi l’ha uccisa non era per forza un professionista, visto che non
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