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Shahr-i Sokhta, la Pompei d’Oriente. La storia del sito Unesco in Iran bruciato 3 volte (ora in mostra a Lecce)
Scopriamo il sito di Shahr-i Sokhat, la “Pompei d’Oriente” che si trova in Iran
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Dieci anni fa l’UNESCO ha inserito nella lista dei Patrimoni mondiali da preservare il sito archeologico di Shahr-i Sokhta, la città iraniana definita come la Pompei d’Oriente perché bruciata tre volte nel corso della sua lunga storia, durata tra i dodici e i tredici secoli.
La storia e le origini di Shahr-i Sokhta, la Pompei d’Oriente
Il sito di Shahr-i Sokhta, che in persiano significa “città bruciata”, si trova nel Sistan-va-Baluchistan, nell’Iran orientale, al confine con Pakistan e Afghanistan, in una zona perlopiù desertica, con una superficie approssimativamente equivalente a quella della Siria, ma meno popolosa.
Shahr-i Sokhta fu uno dei più antichi centri urbani dell’Altopiano Iranico, si sviluppò dal 3200 al 2450/2350 a.C. circa quando l’abitato si ridusse drasticamente e in breve tempo fu abbandonato.
La città era un fiorente centro di commercio e agricoltura, culla di un mosaico culturale composto dalle quattro grandi civiltà fluviali: Oxus, Indo, Tigri-Eufrate e Halil.
Si tratta di uno dei centri più ambiti per l’indagine archeologica, per
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