La rivoluzionaria plastica biodegradabile in grado di autoripararsi e nutrire la vita marina
Una frontiera innovativa nel campo dei materiali sostenibili è stata raggiunta da un team di ricercatori dell’Università di Tokyo. Gli scienziati hanno sviluppato un tipo di plastica unico nel suo genere, la cui robustezza a temperatura ambiente non preclude la facile scomposizione con solventi specifici, e che possiede inoltre la capacità di autoripararsi o di...
I ricercatori giapponesi hanno rivoluzionato il mondo dei materiali con una nuova plastica resistente, autoriparabile e biodegradabile in acqua di mare
Una frontiera innovativa nel campo dei materiali sostenibili è stata raggiunta da un team di ricercatori dell’Università di Tokyo. Gli scienziati hanno sviluppato un tipo di plastica unico nel suo genere, la cui robustezza a temperatura ambiente non preclude la facile scomposizione con solventi specifici, e che possiede inoltre la capacità di autoripararsi o di riassumere la propria forma originale una volta riscaldata.
Questo nuovo materiale, basato sulla resina epossidica Vitrimer, si distingue per la sua elevata resistenza e malleabilità. I vitrimeri sono note plastiche che, se riscaldate oltre i 150°C, cambiano la topologia della loro rete reticolata senza sciogliersi, diventando modellabili. Il VPR va oltre: con l’aggiunta del polirotassano, il materiale non solo guadagna in resistenza, ma conserva anche forme complesse a temperatura ambiente.
Shota Ando, ricercatore capo del progetto, afferma che il VPR supera di cinque volte la resistenza alla frattura dei vitrimeri convenzionali, rimanendo allo stesso tempo rimodellabile al calore e rapidamente
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