Come siamo diventati umani
Oggi sediamo da soli sull’unico ramo rimasto dell’albero genealogico umano. Ma noi siamo solo un personaggio nella storia dell’evoluzione umana.
Per capire veramente chi siamo, dobbiamo guardare a come siamo arrivati qui e ai tratti fisici chiave che ci rendono umani.
Bipedismo
La capacità degli esseri umani di stare comodamente su due piedi per lunghi periodi di tempo ci distingue da quasi tutti gli altri animali.
Questa impresa è avvenuta nel tempo attraverso una serie di modifiche anatomiche al nostro scheletro, che interessano la base cranica, la colonna vertebrale, il bacino, il femore, le ginocchia e i piedi.
Gli scheletri dell’Australopithecus sediba (al centro) e dell’uomo moderno (all’estrema destra) sono adattati a camminare eretti, ma lo scheletro di uno scimpanzé (a sinistra) non lo è.
Queste caratteristiche servono come utili identificatori nella documentazione fossile del probabile bipedismo nei nostri antenati, la cui prima prova potrebbe provenire dall’Orrorin tugenensis di sei milioni di anni.
Ma è solo quando l’Homo erectus è entrato in scena circa 1,9 milioni di anni fa che vediamo la forma con le gambe lunghe,
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