Tutte le donne del produttore
Quelle che l’hanno subito. Quelle che l’hanno denunciato. E quelle che l’hanno inchiodato. Mentre va in scena il secondo processo ad Harvey Weinstein, le protagoniste del film Anche io, Zoe Kazan e Carey Mulligan, raccontano il dietro le quinte dell’inchiesta che ha cambiato il (loro) mondo
Questo articolo è pubblicato sul numero 50 di Vanity Fair in edicola fino al 13 dicembre 2022
Anno 2017, inizio di un ottobre primaverile. Il New York Times pubblica l’inchiesta che svela i crimini sessuali del produttore cinematografico Harvey Weinstein. Porta la firma di due giornaliste, Jodi Kantor e Megan Twohey, che sono andate fino alla fine del mondo per smascherare l’orco di Hollywood.
Anno 2023, metà di un gennaio che si preannuncia instabile: il film Anche io (Universal Pictures) svela la storia dietro la storia, il backstage di quell’andare fino alla fine del mondo. Porta la firma di Maria Schrader, attrice e regista che racconta per la prima volta a Vanity Fair (l’intervista è a pag. 50) come ci si sente a essere una preda.
A interpretare Jodi Kantor e Megan Twohey sono Zoe Kazan e Carey Mulligan, entrambe star non nel senso plateale del termine. Losangelina di 39 anni la prima e londinese di 37 la seconda, l’una alterna scelte di carattere a film giusti al momento giusto (Il caso Thomas Crawford con Ryan Gosling, Revolutionary Road con Leonardo DiCaprio), l’altra
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