Pedrizzi: “Per le banche un 2022 da record: basta commissioni sui Pos. Su Bankitalia Fazzolari ha ragione”
“Il dibattito sul Pos, in Italia, risulta surreale se si considera quanto accade in altri Paesi europei e il momento particolarmente favorevole che vivono i grandi gruppi bancari. E’ chiaro che l’unico modo per affrontare il tema del contante e dell’evasione fiscale in Italia è quello di convincere le banche a rinunciare alle commissioni e alle spese di gestione dei Pos per i piccoli esercenti del terziario, che ogni anno pagano – fonte Confesercenti – una tassa occulta di 752 milioni di euro per le transazioni di piccolo taglio, mentre le banche italiane nell’ultimo anno hanno toccato punte record di redditività senza abbassare i costi per i clienti e usufruendo anche del rialzo dei tassi di interesse su prestiti e mutui a cittadini e imprese”. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato a proposito delle polemiche sui contanti, il Pos e Bankitalia di questi giorni.
Il governo Meloni e le giuste decisioni su Pos e contanti
“Il governo Meloni rivendica la legittima e giusta linea politica sui limiti al Pos e l’incentivazione dei contanti, non lesinando osservazioni sul ruolo di Bankitaia: è chiaro che la posizione del sottosegretario Fazzolari non aveva alcuna finalità di attentare all’autonomia della banca centrale, semmai a rilevare la sua funzione di faro e riferimento etico per tutto il sistema bancario affinché svolga il ruolo sociale di sostegno all’economia del Paese. Anche sulle commissioni da abolire, è giusto che Bankitalia partecipi, con il governo, e nell’interesse dei cittadini, ad esercitare una forte ‘moral suasion” sugli istituti di credito affinché intervengano eliminando di propria iniziativa i costi almeno per le piccole transazioni che spesso annullano i guadagni per i commercianti, come su bolli, tabacchi, frutta, benzina, giornali, prodotti da bar –
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