Guarriglia degli anarchici a Torino: bombe carta e un barista malmenato. Ma non era il fascismo il pericolo?

Anarchici in corteo a Torino nel giorno in cui in Corte d’Assise d’Appello deve pronunciarsi sulla rideterminazione della pena, così come indicato dalla Cassazione, per il reato di ‘strage politica’ nei confronti di Alfredo Cospito e Anna Beniamino. Gli anarchici malmenano un barista che si lamentava dei vandalismi I manifestanti, partiti dal Palagiustizia, dove erano […] L'articolo Guarriglia degli anarchici a Torino: bombe carta e un barista malmenato. Ma non era il fascismo il pericolo? sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

Anarchici in corteo a Torino nel giorno in cui in Corte d’Assise d’Appello deve pronunciarsi sulla rideterminazione della pena, così come indicato dalla Cassazione, per il reato di ‘strage politica’ nei confronti di Alfredo Cospito e Anna Beniamino.

I manifestanti, partiti dal Palagiustizia, dove erano in presidio, dietro lo striscione ‘Solidali con Alfredo in sciopero della fame’, durante la marcia hanno acceso alcuni fumogeni e imbrattato i muri di diversi stabili. Inoltre hanno malmenato un barista che si sarebbe lamentato per gli atti vandalici. Gli anarchici hanno anche lanciato diverse bombe carta.

Il pg di Torino Francesco Saluzzo ha chiesto l’ergastolo per Alfredo Cospito e 27 anni per Anna Beniamino, militanti della Fai, Federazione anarchica informale, detenuti rispettivamente nei carceri di Sassari, in regime di 41 bis, e di Rebibbia.

Il quadro dell’accusa – riporta La Stampa – è stato concluso dal pg Saluzzo: “Abbiamo sentito Cospito parlare di azione dimostrativa, senza feriti. Ebbene la domanda non è se una cosa ha creato feriti o morti ma se una condotta poteva causare feriti o morti. Se i carabinieri avessero compreso la natura di attentato della prima esplosione a avessero fatto accorrere gli investigatori e la scientifica i 25 minuti successivi allo scoppio del primo ordigno avrebbero segnato le campane di una strage”.

Da ricordare che la solidarietà a Cospito contro il regime del 41 bis ha confini internazionali, specie in Grecia, dove sono comparse diverse scritte e dove si è verificato l’attentato fallito contro la diplomatica Susanna Schlein.


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