Una nuova crisi finanziaria? È possibile evitarla

In questi ultimi giorni, la borsa americana e quelle europee hanno dato segni di bel tempo. La causa efficiente è stata la pubblicazione del verbale dell’ultima seduta del Federal Open Market Committee da cui si deduce che all’interno dell’autorità americana sta evolvendo una posizione secondo cui è venuto il momento, negli Usa, di allentare la […]

In questi ultimi giorni, la borsa americana e quelle europee hanno dato segni di bel tempo. La causa efficiente è stata la pubblicazione del verbale dell’ultima seduta del Federal Open Market Committee da cui si deduce che all’interno dell’autorità americana sta evolvendo una posizione secondo cui è venuto il momento, negli Usa, di allentare la stretta monetaria. Questa posizione – occorre sottolineare – non è ancora maggioritaria.

Ci sono, al tempo stesso , segnali, non solo dagli Usa, dei rischi di una nuova crisi finanziaria che potrebbe essere, se non delle proporzioni di quella del 2008-2009, tale da mettere a repentaglio i programmi di ripresa di diversi Paesi.

I rischi meno osservati in Europa, e, quindi, in Italia, vengono dall’Asia. Riguardano il debito ma non necessariamente quello delle Pubbliche amministrazioni come nel 1997-98. Numerose grandi imprese si sono indebitate in dollari Usa (o tramite prestiti con istituzioni finanziarie o, più frequentemente, tramite l’emissione di obbligazioni in greenback) quando la valuta americana si era deprezzata e i tassi d’interesse erano bassi o quasi nulli o anche negativi. Secondo


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