Tribunale di Roma, documenti dei bambini: «genitori» e non «padre e madre»
Per le madri di una bambina l’unica qualifica possibile sui documenti è «Genitori». Lo hanno stabilito i giudici del tribunale civile di Roma accogliendo il ricorso di due madri su quanto scrivere sulla carta d’identità elettronica valida per l’espatrio della figlia. «Il tribunale accoglie parzialmente il ricorso e per l’effetto dichiara il difetto di legittimazione passiva di Roma Capitale» dice la sentenza, che, tradotto, significa il superamento della norma Salvini del 2019 che imponeva la dicitura «padre» e «madre». Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è ora «tenuto ad indicare…le qualifiche «neutre» di «genitore» in corrispondenza dei nomi delle ricorrenti».
È anche un passo per il riconoscimento, sui documenti, del ruolo genitoriale di due mamme o due papà. La sentenza lo spiega anche guardando a diritti e Costituzione: «Discutendosi, nella fattispecie, del rilascio della Carte d’Identità Elettronica valida per l’espatrio, la falsa rappresentazione del ruolo parentale di una delle due genitrici, in evidente contrasto con la sua identità sessuale e di genere, comporta conseguenze (almeno potenziali) rilevanti sia sul piano del rispetto dei diritti garantiti dalla Costituzione, sia sul piano della
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