Le violenze sui popoli indigeni dell’Amazzonia sono “crimini contro l’umanità”, la causa al Tribunale dell’Aja
Oltre 12mila conflitti legati alla difesa della terra o dell’acqua: nell’Amazzonia brasiliana negli ultimi 10 anni, una rete organizzata di politici, funzionari pubblici, agenti delle forze dell’ordine, uomini d’affari e altri criminali hanno perpetrato attacchi diffusi e sistematici contro le comunità indigene. Ragion per cui si può parlare benissimo di “violazione di massa dei diritti umani”
Climate counsel, Greenpeace Brasile e Observatório do clima porteranno di fronte alla Corte penale internazionale dell’Aja i massacri compiuti negli ultimi dieci anni in Amazzonia.
Solo tra il 2011 e il 2021, 430 donne e uomini sono stati assassinati nelle migliaia guerre invisibili nella foresta. 12mila diversi conflitti, per la precisione, per terra e acqua, in cui ai morti si sommano i 554 sfuggiti all’ultimo al killer, 87 selvaggiamente torturati, oltre 2.200 minacciati di morte e circa 100mila trasformati in sfollati interni.
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I crimini commessi in Amazzonia contro le comunità vulnerabili sono enormi, diffusi, sistematici e ben orchestrati da una
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