Medico intubò un paziente nell’esofago invece che nella trachea: accusato di omicidio
Un medico intubò un paziente nell’esofago invece che nella trachea: accusato di omicidio ne dovrà rispondere in dibattimento dopo il rinvio a giudizio
Dalla Sicilia arriva la vicenda di un medico che intubò un paziente nell’esofago invece che nella trachea ed è accusato di omicidio: un paziente dell’ospedale Ingrassia di Palermo ebbe l’aria spinta nello stomaco anziché nei polmoni e spirò, presuntivamente in parziale concausa con quella manovra sbagliata.
E quel drammatico errore avrebbe dunque condotto alla morte di Antonio Scurria.
Intubò nell’esofago invece che nella trachea
Il fascicolo per omicidio colposo è stato aperto dopo la riesumazione della salma e l’autopsia. Al momento il Gip Aiello ha rinviato a giudizio dietro richiesta della Procura con l’aggiunto Picozzi ed il sostituto Gagliardi. In dibattimento andrà V.P., nel 2019 medico di guardia all’ospedale Ingrassia. La presuzione di reato parla di “duplice errore” su procedura di intubazione e mancata somministrazione di noradrenalina per rianimare il paziente in shock anafilattico.
Scurria morì il 3 ottobre del 2019. Il 76enne arrivò in ospedale per un un intervento di colecistectomia.
La reazione
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