L’arte e i tormenti di Munch in un docufilm
Munch. Amori fantasmi e donne vampiro – Edvard Munch, The Dance of Life, Munch, Oslo
In una notte d’inverno, davanti al focolare, una giovane donna legge ai bambini una fiaba norvegese. Siamo nella casa di Edvard Munch ad Åsgårdstrand, immersi nel Grande Nord, dove i venti sussurrano, gli orsi trasportano le ragazze sulla schiena, i troll sfoderano malvagi incantesimi.
Eppure, quella che vede protagonista Edvard Munch è una favola priva di lieto fine, che si conclude con la morte di sua madre e della sorella Sophie, con la devastante depressione del padre, eventi che segneranno per sempre la vicenda umana e artistica del pennello de L’Urlo.
Il docufilm Munch. Amori, fantasmi e donne vampiro, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, diretto da Michele Mally che firma la sceneggiatura con Arianna Marelli, al cinema il 7, 8 e 9 novembre, ci invita in sala per guardare con nuovi occhi l’uomo dal fascino profondo e misterioso, precursore e maestro per tutti coloro che vennero dopo di lui.
Oltre a gettare nuova luce su Munch, il nuovo docufilm de La Grande Arte al Cinema, distribuito con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei, è anche un viaggio attraverso la Norvegia di Munch. Un invito rivolto agli spettatori a ricercare le radici e l’identità di un artista universale, a interrogarsi sull’idea di tempo, tema principale e ricorrente nel suo multiforme lavoro.
Munch. Amori fanstasmi e donne vampiro – Edvard Munch, Ceneri, Munch, Oslo
Come racconta la sua biografa, Sue Prideaux, Munch visse ottant’anni travagliati, tra alcolismo, problemi psichiatrici, isolamento. Ma la lettura psicoanalitica della sua opera non basta. Storici dell’arte come Jon-Ove Steihaug, direttore del Dipartimento Mostre e Collezione del Museo MUNCH di Oslo, Giulia Bartrum, per decenni curatrice del
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