Al fianco della ginnasta Galtarossa e di tutte le atlete che con coraggio rompono il silenzio sugli abusi
Anni dopo il suo ritiro dal mondo dell’atletica leggera, Giulia Galtarossa ha trovato il coraggio di denunciare abusi e molestie che ha subito per anni da parte dei suoi allenatori
La confessione di Giulia Galtarossa, ex campionessa mondiale di ginnastica ritmica, arrivano come un pugno nello stomaco. E fanno molto male. Perché non è questo che ci si aspetta di ascoltare da una giovane donna che ha vinto trofei e medaglie in tutto il mondo, che ha portato alto il nostro tricolore volteggiando sul tappeto come una libellula.
Magra fino alle ossa, costretta a ritmi di allenamenti durissimi, pesata quattro volte al giorno e derisa per un etto in più o in meno (la chiamavano maialino e la costringevano a “sfilare” nuda davanti alle compagne): questo e molto altro si nasconde dietro il successo della giovane atleta che, in un’intervista alla testata La Repubblica, ha affermato che restituirebbe volentieri i premi vinti se questo servisse a ridarle la giovinezza che non ha avuto.
I soprusi e le violenze psicologiche venivano operati dai suoi allenatori, dai membri della Federazione Sportiva. Dopo essersi ritirata dal mondo dello sport, per anni l’ex atleta ha sofferto di disturbi alimentari – in particolare, le è stata diagnosticata la “sindrome da alimentazione incontrollata”, che in pochi anni l’ha portata a prendere molti chili e ha pregiudicato per lungo tempo la sua vita sociale.
Giulia, che oggi ha 31 anni, è una donna serena adesso, e proprio per questo ha avuto
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