Ansia e paura di essere tagliati fuori: tutti i sintomi della FOMO (e perché nessuno è escluso)
Fear of missing out, ovvero la paura di rimanere fuori. Fuori dalla rete, fuori dal giro di quella virtualità che quasi diventa una casa. È la FOMO, e un po’ come la nomofobia (la paura di rimanere sconnessi), la ringxiety (l’ansia da smarphone) o la textiety (l’ansia da messaggio), è un male dei nostri tempi
Scorrere costantemente sullo schermo per essere partecipe quanto più possibile del mondo di là dentro. Un po’ come il sottosopra di Strangers Things, lo smartphone – e tutto ciò che gli sta attorno – risucchia verso una dimensione parallela. Il problema è che è molto meno spacciatamente spaventosa del sottosopra. Anzi, è accattivante e crea assoluta dipendenza.
È la dipendenza nella quale ci siamo dentro fino al collo tutti quanti. Di più gli adolescenti, probabilmente, ma dalla quale nessuno si senta salvo. Perché? Perché se da un lato è vero, in sostanza, che la tecnologia ci permette di essere sempre più collegati ovunque ci troviamo, dall’altro questa “abitudine” induce inevitabilmente ad una sorta di dipendenza. A prescindere da quale età abbiamo.
Un continuo desiderio di essere connessi per non sentirsi esclusi che ha di fatti un nome, o meglio un acronimo: è FOMO, ed è il disperato tentativo di non rimanere esclusi. Da chi? Da cosa? Vi basti solo un concetto: complici sono solo e soltanto i social network.
La FOMO
Gli americani la chiamano FOMO (Fear of Missing Out) ed è la paura di rimanere fuori dalla rete, dai contatti sociali e
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