
Giocattoli che durano un giorno: il dramma dei rifiuti elettronici natalizi
Succede ogni anno, e succede a tutti. Entri in un negozio, vedi quel piccolo gioco luminoso, suona, costa poco, “vabbè, è Natale”. Lo prendi senza pensarci troppo. Non perché tu sia superficiale o poco attento all’ambiente, ma perché il nostro cervello è fatto così: reagisce agli stimoli rapidi, al prezzo basso, alla promessa di una...
Succede ogni anno, e succede a tutti. Entri in un negozio, vedi quel piccolo gioco luminoso, suona, costa poco, “vabbè, è Natale”. Lo prendi senza pensarci troppo. Non perché tu sia superficiale o poco attento all’ambiente, ma perché il nostro cervello è fatto così: reagisce agli stimoli rapidi, al prezzo basso, alla promessa di una gioia immediata. È normale. Capita anche a me.
Il problema nasce dopo. Quando passano le feste, l’entusiasmo si spegne e quel giocattolo elettronico smette di funzionare. A volte il giorno dopo. A volte la settimana dopo. E lì, davanti a un oggetto rotto che non si può aggiustare, ti rendi conto che qualcosa non torna.
Perché compriamo giocattoli elettronici che durano pochissimo
I giocattoli elettronici natalizi a basso costo sono progettati per parlare direttamente alla parte più istintiva del nostro cervello. Luci, suoni, colori, prezzo accessibile. Non c’è cattiveria in chi li compra, c’è solo un meccanismo ben rodato. La produzione di massa e il marketing hanno imparato a sfruttare scorciatoie mentali che tutti usiamo quando siamo stanchi, di corsa, magari sotto Natale.
Il punto
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