Prigionieri in gabbia per mesi e denutriti: l’inchiesta che svela le sofferenze (ignorate) dei cani da caccia
Una nuova inchiesta della LAV riaccende i riflettori su una realtà troppo spesso ignorata: quella dei cani usati nella caccia. Per mesi, le telecamere dell’associazione hanno documentato le condizioni di vita di questi animali, rinchiusi in serragli fatiscenti, immersi nella sporcizia e privati di qualsiasi forma di libertà. Vengono liberati solo durante la stagione venatoria,...
Un’inchiesta LAV denuncia i maltrattamenti dei cani usati nella caccia: vite in gabbia, degrado e sofferenza in balia della fame. Consegnate 53.000 firme per abolire la caccia in Italia
7 Ottobre 2025
@LAV
Una nuova inchiesta della LAV riaccende i riflettori su una realtà troppo spesso ignorata: quella dei cani usati nella caccia. Per mesi, le telecamere dell’associazione hanno documentato le condizioni di vita di questi animali, rinchiusi in serragli fatiscenti, immersi nella sporcizia e privati di qualsiasi forma di libertà. Vengono liberati solo durante la stagione venatoria, per essere utilizzati come strumenti di lavoro al servizio dei cacciatori.
Durante il resto dell’anno, invece, restano chiusi per mesi, senza la possibilità di correre, giocare o semplicemente vivere una vita dignitosa. Queste pratiche rappresentano una forma di maltrattamento sistematico, spesso tollerata dalle autorità poiché si tratta di “cani di serie B”, nati con un unico scopo: servire.
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