Roma, morte sulla Tangenziale: guard-rail sotto accusa. Troppo basso, non ha evitato il salto di corsia
Probabilmente l’auto di Giorgia e Beatrice viaggiava a velocità sostenuta, per avere sbandato fino a invadere l’altra carreggiata e schiantarsi contro il Suv guidato dal regista Carmine Elia, ma gli inquirenti ora vogliono capire anche perché in quel tratto della Tangenziale Est, all’altezza del Foro Italico, ci sia solamente un marciapiede sparti-traffico basso invece di un vero guard-rail in grado di prevenire salti di corsia, come ci si aspetterebbe in una strada ad alto scorrimento. Ma non solo: verranno anche fatti accertamenti sulle condizioni dell’asfalto. Non a caso la Tangenziale, seppure in pieno centro urbano, rientra nella gestione della grande viabilità demandata a un dipartimento ad hoc del Comune di Roma. Dunque, servirebbe maggiore attenzione.
L’AUTO
Così la Procura dopo la morte delle due inseparabili amiche ventenni di Monte Mario ha disposto accertamenti ulteriori e specifici sullo stato della strada sia per comprendere come mai la Citroen C3 delle ragazze sia diventata improvvisamente impossibile da controllare all’uscita della semicurva in direzione San Giovanni senza, tra l’altro, trovare alcuna barriera a impedire l’invasione della carreggiata. Carmine Elia, intanto, come atto dovuto, è indagato per omicidio stradale. Gli accertamenti vengono svolti dagli agenti della Polizia locale del XV Gruppo Cassia, mentre ieri il pm Fabrizio Tucci ha incaricato il medico legale di effettuare le autopsie. Dalla dinamica finora ricostruita dell’incidente, sia tramite le prime immagini acquisite dalle telecamere dislocate lungo quel tratto di tangenziale, sia grazie alle testimonianze messe a verbale da due automobilisti che hanno assistito allo scontro, non emergono responsabilità del regista. Elia, come lui stesso ha raccontato dal letto d’ospedale del Gemelli dove è ricoverato in codice rosso, dunque, si