Dalla COP16.2 di Roma un piano da 200 miliardi per la biodiversità: sarà sufficiente?
La Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, ripresa il 25 febbraio a Roma dopo la sospensione a Cali nel 2024, si è conclusa con un accordo sulla strategia di finanziamento per la biodiversità e il raggiungimento degli obiettivi del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal (KMGBF). Scopri cosa implica
@UNBiodiversity
Un applauso ha salutato l’approvazione del documento “Resource Mobilization and Financial Mechanism” alla COP16.2 di Roma, segnando un momento di svolta negli sforzi globali per proteggere la biodiversità. Dopo la sospensione dei lavori a Cali nel 2024, i delegati di tutto il mondo si sono riuniti nella capitale italiana per affrontare la sfida cruciale del finanziamento degli obiettivi del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal (KMGBF). L’accordo raggiunto, frutto di intense negoziazioni, traccia una roadmap per colmare il gap finanziario e mobilitare almeno 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, inclusi 20 miliardi di dollari all’anno in flussi internazionali entro il 2025, che saliranno a 30 miliardi entro il 2030.
Tuttavia, l’entusiasmo per questo importante passo avanti è mitigato dalla consapevolezza che le risorse stanziate restano
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