Dal Trebbiano d’Abruzzo al Lambrusco Mantovano: ti racconto quali sono i vini italiani più vulnerabili al cambiamento climatico
Una ricerca condotta dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e da Eurac Research di Bolzano evidenzia come i cambiamenti climatici stiano mettendo a dura prova la viticoltura europea, in particolare le denominazioni di origine protetta (DOP). L’Italia risulta tra i Paesi più colpiti, con alcune regioni a rischio elevato. La capacità di adattamento, legata a fattori socio-economici e normativi, è cruciale per la sopravvivenza di molte DOP
Il cambiamento climatico sta ridisegnando la mappa della viticoltura mondiale, e l’Europa, con il suo millenario patrimonio di tradizioni e denominazioni di origine protetta (DOP), si trova in prima linea ad affrontare questa sfida. Uno studio pubblicato su Nature Communications e coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e da Eurac Research di Bolzano, analizza la vulnerabilità delle produzioni vinicole europee, mettendo in luce la necessità di un adattamento flessibile per la sopravvivenza di molte DOP, soprattutto in Italia.
Le DOP, come i vini DOC e DOCG italiani, rappresentano un sistema di tutela che lega indissolubilmente un prodotto al suo territorio d’origine, con specifici metodi di produzione e varietà
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